Sirio e' stato
per me un cane grandioso. La sua sicurezza e la grande avidita' ha fatto di lui un
trialler notevole. Un vero ragionatore, sapeva togliermi da qualche cappotto in estremis.
La sua positivita' e' sempre stata apprezzata da me e dal giudice Sorichetti che in veste
di selezionatore lo convoco' a far parte come titolare della squadra italiana in coppa del
mondo Kurzhaar a Saint Joust (Francia) nel 98.
Il suo galoppo era buono con un tipico portamento di testa. La sua presa di terreno era
molto spettacolare, perfettamente in mano pennellava sul terreno una cerca ordinata e
redditizia. Venatoriamente fortissimo, fermatore impeccabile, passava da un CAC
CACIT a starne a cacciar per boschi beccacce con una facilita' incredibile.
Cacciare beccacce con Sirio era veramente un gusto. La sua cerca spaziata ti dava la
sensazione che lasciasse sul terreno qualche animale, invece no, lui aveva il radar, non
gli serviva frugare ogni angolo, sapeva dove andare e rimaneva la' statuario in ferma
anche per un quarto d'ora se c'era bisogno.
Sulle piane di Nin lo forgiai a cercare le starne, ma non ci volle molto a capire che lui
starnista era nato, il naso, il modo con cui affrontava il terreno anche difficile faceva
capire come doveva esser fatto un cane da starne. |